L’EMERGENZA CLIMATICA È FINITA! di Letizia Gariglio
Nel 2019, l’ingegnere danese Guus Berkhout ha dato vita insieme con il giornalista scientifico Marcel Crok a un’organizzazione denominata Clintel, una fondazione cui partecipano scienziati di livello mondiale, che esprime profondo dissenso verso la natura antropica del riscaldamento globale. Recentemente, in novembre, il Climate Intelligence Group (Clintel) ha tenuto una conferenza internazionale sul clima presso la sede del Parlamento ceco. Al termine dell’evento (14 novembre) hanno dichiarato ufficialmente conclusa l’emergenza climatica.
Può sembrare una dichiarazione shock ma gli eminenti scienziati, in numero di 1961, ritengono che sia esagerata l’importanza che il pensiero unico climatico ha espresso attorno alla questione della CO2 e della sua influenza sulla temperatura globale.
La dichiarazione in proposito è forte, dicono: «Il gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici, che esclude partecipanti e titoli pubblicati in disaccordo sulla sua narrazione, trae conclusioni alcune delle quali sono disoneste e dovrebbe essere immediatamente smantellato».
Anche la conclusione è stata piuttosto scioccante; l’incontro infatti è terminato con un invito altrettanto forte rivolto alla comunità scientifica a cessare la persecuzione nei confronti degli scienziati in disaccordo con la narrazione ufficiale sui cambiamenti climatici e a incoraggiare al contrario la «lunga e nobile tradizione di ricerca, indagine, pubblicazione e discussione scientifica libere aperte, senza censura».
Ma andiamo per ordine. Numerosi sono stati gli argomenti discussi durante gli incontri: le osservazioni metereologiche e climatologiche, i processi fisici che influenzano il clima; il rapporto fra il Sole, i pianeti e il clima, gli sviluppi climatici futuri.
Le conclusioni ribadiscono che il clima della Terra è variato da quando esiste il pianeta, con fasi naturali fredde che si alternano a quelle calde. Non ci dobbiamo sorprendere se oggi stiamo vivendo un periodo di riscaldamento, dal momento che l’ultima Piccola Era Glaciale è terminata solo nel 1850.
«La politica climatica», dichiarano, «si basa su modelli inadeguati. Essi hanno molte carenze e non sono minimamente plausibili come strumenti di politica globale. Ingrandiscono l’effetto del gas serra come la CO2, mentre ignorano il fatto che arricchire l’atmosfera con CO2 è benefico». Infatti sappiamo bene che la CO2 è la base di tutta la vita sulla terra nonché il cibo delle piante: nozioni elementari che tuttavia le politiche ufficiali vogliono ostinatamente ignorare. Clintel ribadisce: «La CO2 non è inquinante. È essenziale per tutta la vita sulla terra. La fotosintesi è una benedizione. Più CO2 è benefica per la natura perché rende verde la terra. La CO2 ha promosso la crescita della biomassa vegetale globale. È buona per l’agricoltura, aumenta le rese delle colture il tutto il mondo»
Importantissima è anche la puntualizzazione che non ci sono prove attorno all’affermazione che il riscaldamento globale stia intensificando uragani, inondazioni, siccità, e altri simili disastri naturali. Gli scienziati di Clintel si oppongono pienamente alla politica dannosa e «irrealistica», secondo la loro stessa definizione, di zero emissioni nette di CO2 proposta per il 2050.
La dichiarazione mondiale sul clima è stata firmata dal premio Nobel Dott John F. Clauser. Hanno partecipato all’evento molti paesi dall’Africa, dall’Asia, dall’America del Nord, dall’Oceania e dell’Australia, della Nuova Zelanda, dal Sudamerica. Erano presenti dall’Europa, (dall’Est): Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Romania, Serbia, Slovenia, Ucraina. Dal Nord: Danimarca, Estonia Finlandia, Norvegia, Svezia. Dal Sud: Cipro, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Spagna, Turchia. Dall’Ovest: Austria, Belgio, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Svizzera, Paesi Bassi, Regno Unito.