TUTTO È NATO DA UN LABORATORIO di Letizia Gariglio
Sono 520 le pagine del rapporto uscito nel mese di dicembre del Select Subcommittee on the Coronavirus Pandemic, che ha lavorato negli Stati Uniti per comprendere origini, cause, andamento e esiti della pandemia che ha colpito il mondo negli anni trascorsi. S’intitola After Action Review of the Covid-19 Pandemic: The lessons Learned and a Path Forward: è reperibile in Rete.
La Commissione ha tratto alcune conclusioni piuttosto sconvolgenti, non già perché non fossero state formulate in forma ipotetica, ma perché ora tutti quelli che venivano definiti sospetti di natura complottistica sono stati confermati sul piano della realtà.
Vediamo i punti principali del documento.
È stato confermato che il virus COVID-19 possiede delle caratteristiche biologiche non reperibili in natura. I dati esaminati dimostrano che tutti i casi di COVID sono derivati da una singola – una sola – introduzione negli esseri umani e ciò risulta essere in contrasto con tutte le precedenti pandemie in cui si erano verificati una serie di eventi di spillover. Wuhan ospitava il più importante laboratorio cinese di ricerca sulla SARS e i livelli di biosicurezza erano inadeguati. I ricercatori del Wuhan Institute of Virologi (WIV) si sono ammalati di un virus del tutto simile al COVID-19 nell’autunno del 2019, vale a dire alcuni mesi prima che il COVID venisse scoperto al mercato ittico. Nessuna prova esiste circa un’origine naturale della pandemia.
Nel documento si fa ripetutamente riferimento all’operato del dottor Fauci, il quale lungamente ha promosso la narrazione sua preferita secondo cui il COVID aveva avuto origine in natura.
Anche l’OMS viene preso di mira perché il suo operato è stato un fallimento assoluto, avendo anteposto alcuni interessi politici ai suoi doveri internazionali.
Quanto alla raccomandazione che era stata operata di distanziamento sociale (sei piedi di distanza) che aveva fatto sì che si determinasse la chiusura delle scuole e delle attività commerciali in tutto il paese, essa è stata giudicata «arbitraria e non basata su evidenze scientifiche».
Sull’argomento dei lockdown prolungati, essi «hanno causato danni incommensurabili all’economia americana ma anche alla salute mentale e fisica degli americani con un effetto particolarmente negativo sui cittadini più giovani. Invece di dare priorità alla protezione delle popolazioni più vulnerabili, le politiche del governo federale e statale hanno costretto milioni di americani a rinunciare a elementi cruciali di una vita sana e solida finanziariamente».
Il documento interviene anche su quello che fu l’uso obbligatorio delle mascherine e si dice che in realtà non vi era nessuna prova che le mascherine proteggessero efficacemente gli americani dal COVID.
La comunicazione attorno al COVID-19 è stata giudicata fallace poiché i funzionari pubblici hanno diffuso disinformazione attraverso messaggi contrastanti, alcune reazioni impulsive e una diffusa mancanza di trasparenza. Si dice esplicitamente che la teoria della fuga dal laboratorio era stata ingiustamente demonizzata dal governo federale.
Veniamo ora ai vaccini; nel documento si incoraggia un rapido sviluppo di un efficace vaccino contro il COVID che possa contribuire a salvare tante vite, d’altra parte, tuttavia, si sottolinea come il vaccino che è stato utilizzato non abbia affatto fermato la diffusione e la trasmissione del virus. Si sottolinea inoltre che esso è stato imposto dal governo. Si aggiunge che gli obblighi vaccinali non erano supportati dall’evidenza scientifica e hanno certamente causato più danni che benefici; obbligando la popolazione a sottoporsi al vaccino sono state calpestate le libertà individuali ed è stata ignorata la libertà medica di ogni individuo di scegliere per sé, senza che vi fossero prove sufficienti a supportare le decisioni politiche prese.
A causa della chiusura delle scuole gli allievi hanno sperimentato una grave perdita storica di apprendimento, un aumento dei casi di disagio psicologico, un calo del benessere psicofisico in generale, mentre la scienza in realtà non ha mai giustificato le chiusure prolungate delle scuole.
Tra le conseguenze più gravi vi sono naturalmente quelle economiche: la pandemia ha avuto un impatto devastante sull’economia globale, migliaia di aziende sono state costrette a chiudere, alcuni settori hanno subito maggiormente di altri dei danni piuttosto gravi, milioni di persone a causa della gestione errata della pandemia hanno perso il lavoro.
Una delle principali conclusioni del rapporto riguarda la gestione delle risorse sanitarie a le gravi inefficienze nel sistema sanitario e soprattutto nella gestione dei fondi. Viene puntualizzato che le risorse sono state gestite male, non sono state monitorate a dovere, sono state distribuite in modo inefficiente, in modo tale da contribuire a creare delle frodi, sono stati realizzati degli sprechi ingenti e in tal modo è stata deteriorata la fiducia del pubblico nelle istituzioni sanitarie.