CHIMICHE TRAME DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE di Letizia Gariglio
Nel ciel, fra bianca scia che si disegna,
v’è chi sospetta oscure macchinazioni,
un velo d’ombre su cui mente regna.
Queste non son di vapore semplici strisce,
ma chimiche trame, d’aerei orchestrate,
che sull’umana sorte pesano e calano fisse.
Alto nel cielo, fra le nuvole sparso,
bario, alluminio, e stronzio si distillano,
mentre al suolo si fa il raccolto avverso.
Laboratori dotti la prova han scritta,
di metalli pesanti l’aria è pregna,
che su terra e acque inesorabil s’affitta.
Piloti pentiti han rotto il loro silenzio,
e nei cuori de’ più accorti il dubbio insinua,
che vi sia dietro un disegno, non pazienza.
Non solo il clima, dicon, si vuol alterare,
ma sulle genti sorge un potere oscuro,
per domar la volontà, il corpo infettare.
Il mondo vede il cielo coperto e spento,
mentre chi comanda celato ride,
di un futuro dove il clima è mal spento.
Questa è la verità, gridan con fervore,
nel silenzio delle autorità ingannatrici,
la speranza del risveglio è il solo ardore.
In ogni scia che solca il firmamento,
v’è chi scorge il segno d’un complotto nero,
e l’umanità si trova in lento sgomento.
O tu che osservi, non farti mai ingannare,
ché dietro a quelle bianche scie eteree,
si cela un male che può il mondo spezzare.
VI è piaciuta questa rielaborazione in terzine, in perfetto stile dantesco, del mio articolo precedente “Non ci sono più le mezze stagioni”? È un vero peccato che l’autrice non sia io stessa, ma Chatgpt!