A PROPOSITO DI THOMAS BERNHARD. VIAGGIO NEL LABIRINTO DELLA SCRITTURA di Grazia Valente
7. Spiragli
da “I mangia a poco” (1980)
Le conversazioni con lui avevano raggiunto in tal modo un livello di difficoltà assai elevato, ma proprio per questo erano ancora più rinfrancanti.
Anche lui, al pari di me, aveva bisogno di avere gente intorno per poter essere solo.
Esistono effettivamente due categorie di individui, una non prova nulla vedendo quadri appesi storti, l’altra invece si dispera.
Cercare il distacco e l’isolamento per amore dei propri pensieri.
Diceva di aver dovuto impiegare un’alta percentuale delle sue energie per difendersi dal liceo.
La scuola è fatta solo per disgregare la natura di ogni singolo individuo.
Era finito per così dire su quella che viene chiamata la parte imburrata della vita.
Sin da bambino si era proposto di vivere al più alto grado di difficoltà possibile.
Per lui era diventata addirittura una norma fare esattamente quello che gli si sconsigliava di fare.
Era diventato libraio perché abbastanza masochista per farlo.
I librai sono i più degni di compassione, perché su di loro grava come su nient’altro l’intera atrocità e volgarità della storia umana.
da “Il nipote di Wittgenstein – Un’amicizia” (1982)
Anche gli psichiatri, come tutti gli altri medici, si trinceravano dietro il latino che a poco a poco diventava un baluardo invalicabile e impenetrabile che essi erigevano tra sé e i pazienti, con l’intento esclusivo di camuffare la propria incompetenza.
Gli psichiatri sono i veri e propri demoni della nostra epoca.
Dopo molti anni di forzata astinenza in fatto di amicizia, ad un tratto avevo di nuovo un amico vero, che comprendeva le più folli acrobazie della mia mente.
I sani non sono mai stati pazienti con i malati, come del resto i malati non lo sono mai stati con i sani.
Il malato in effetti è sempre un uomo solo.
Un intellettuale non può vivere in un posto dove non si trovi la Neue Zurcher Zeitung.
Se prescindo dal denaro che recano, le premiazioni sono quanto di più insopportabile esista sulla faccia della terra.
Fino a quarant’anni mi sono sottoposto all’umiliazione di ricevere dei premi.
Il conferimento di un premio è solamente cacca, cacca che ti arriva in testa.
Un premio viene conferito sempre e soltanto da persone incompetenti.
Le persone che hanno davvero avuto un qualche significato nella nostra vita si possono contare sulle dita di una sola mano … a essere sinceri, un solo dito basta e avanza … non dobbiamo dimenticare che questi pochi esseri sono per lo più dei morti.
Nei caffé letterari c’è un’aria fetida che irrita i nervi e uccide lo spirito.
Ho sempre detestato i caffé viennesi perché in questi caffé sono stato sempre messo a confronto con gente come me … già non sopporto me stesso, figuriamoci un’orda di gente come me.
Arrivato a Nathal subito mi domando che cosa ci son venuto a fare, arrivato a Vienna subito mi domando che cosa ci son venuto a fare. Come il novanta per cento dell’umanità vorrei sempre essere altrove.
Soltanto seduto in automobile, solo lungo il tragitto tra il luogo che ho appena lasciato e quello dove sto andando io sono felice … non appena arrivo in un posto sono l’uomo più infelice del mondo.