LA CORONEIDE di Domenico Diaferia

Senza certezze andiamo
nella grigia nebbia novembrina
cela orizzonti noti e nuovi -
tutto è finzione nascondimento
dolente mascherata

***

La nuova falciatrice già si lamenta
(l'antica, stanca, è stata pensionata):

«Energia nuova!
... ora capisco:
non è la solita routine di guerre
fame o malattie normali o rare,
ma un'esperienza faticosa a tempo pieno
e non da contratto a termine!
Perché nessuno sa quando finisce
e io sono sola e loro troppi...
Perciò chiedo urgentemente altri
aiutanti e un contratto nuovo!»

***

Ci armiamo a dismisura
con fuoco nucleare e acciaio
contro potenze vere o costruite
arricchendo solo multinazionali:
tanto rumore e dollari per nulla...

Ora impotenti contro un nemico
piccino piccino quasi invisibile
che usa nostre strategie:
colpisce nel mucchio
come un terrorista e poi
si infiltra fra di noi e ovunque,
come in un film di fantascienza
- e non lo è...

Forse volava indisturbato 
in grotte a noi ignote,
ora si annida in tutto ciò che vive,
cibato, di noi si ciba
per sopravvivere, anche lui,
per legge di natura
e in guerra, casualmente,
contro l'intera umanità.

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