POVERI D’ EUROPPPA di Effe Du
Siamo confusi, ammettiamolo! Scienza e scienziati hanno dimostrato tutti i limiti ammissibili, mentre il virus pascola ancora alle nostre spalle indisturbato per il Pianeta . La Politica non riesce a sostenere se stessa, figuriamoci il Paese in questo frangente. Però parlano parlano parlano e poi ancora discutono discutono discutono, e poi? Litigano con se stessi, con gli altri – non importa se dell’opposizione o dello stesso colore politico. Litigano! Che squallore questo Bel Paese, diventato lo zimbello europeo. Non riusciamo proprio a dare qualche segnale di civiltà e di forza nazionale. Intanto la burocrazia rode, rode, rode, tutto il sistema di dentro e di fuori, senza pietà. Non si riesce a prendere un provvedimento senza averne mai fatto il provvedimento del provvedimento e cosi via. E che desolazione questi signori in tv che parlano anzi si azzuffano senza fornire una minima indicazione al Paese. La Gente intanto si dispera e si esaspera ma non sa più dove rivolgere la propria rabbia. Che furba questa globalizzazione, è riuscita a stemperare anche le proteste.
Ma facciamoci una cortesia, stiamo tutti chiusi in casa, facciamo meno danni a noi e al mondo…Che rabbia sale a quei pochi che ancora riescono a produrre un minimo di pensiero, mentre tutto intorno l’immondizia avanza. Vorrei svegliarmi un mattino e scoprire che la burocrazia è sparita, anzi decapitata, e se non bastasse passarle addosso con un caterpillar e poi darle fuoco, nella speranza che non rinasca mai più dalle proprie ceneri, neanche un’ombra di essa. E ancora basta con il pietismo populistico che scimmiotta la pietas latina ma non riesce neanche a provvedere ai bisogni elementari delle persone. Anzi, facciamo una commissione di super esperti sulla povertà; già ma bisognerebbe essere disagiati per capire la povertà! In ogni caso un bello studio da presentare in televisione in prima serata frutto di un accuratissimo metodo statistico per dividere le povertà in tante piccole miserie, dalla più piccola alla più grande , con tanto di localizzazione geografica, appartenenza politica, ecc. ecc. Alla fine della povertà non resterà più niente, solo numeri e grafici coloratissimi come al luna park. Ecco, vedete, questa è la ricetta per combattere il disagio. Ora sappiamo dov’è e prenderemo l’accelerato che parte fra quindici giorni da Roma Termini per raggiungere tutti i poveri di Italia. Diremo loro di stare tranquilli che è in arrivo un direttissimo pieno di balle, pardon, di sussidi e misure che: «Nell’ambito di un piano europeo di riorganizzazione delle sacche di povertà nei paesi dell’Unione andranno ad intercettare in maniera significativa i diversi problemi delle varie categorie di persone che sono rimaste senza lavoro o versano in condizioni di disagio economico. A tal fine i vari governi nazionali si riuniranno entro la fine del prossimo trimestre per mettere in piedi politiche idonee al soddisfacimento delle varie necessità. In primis la Germania e l’Olanda presenteranno un loro piano specifico con il quale hanno abbassato notevolmente la soglia di povertà nel loro Paese, passando, nel caso della Germania da ottanta milioni di persone complessive a cinquanta milioni di solo ricchi. Saranno preventivamente sperimentati dei protocolli sulla popolazione greca per valutare la portata dell’impatto economico e sociale sulla popolazione interessata. Alla fine della sperimentazione La Commissione Europea, riunite tutte le forze politiche europee valuterà sulla base dei risultati ottenuti i vari provvedimenti da adottare. Una nuova commissione di esperti europei alla fine del periodo si riunirà per decidere a quante buste di latte olandese, per un max di tre a testa, e quanti pelati confezionati in Germania, avrà diritto ogni povero europeo. Per quanto riguarda i poveri italiani sarà il Governo nazionale attraverso una commissione per ogni singola regione a stabilire le quote di assistenza pro capite, previa presentazione di modello Isee ordinario, straordinario e corrente, stato di famiglia in bollo in triplice copia, certificato di residenza autenticato, patente, libretto di circolazione, tessera sanitaria, analisi del sangue, carta di identità leggibile, possibilmente in formato digitale, libretto di lavoro o di pensione, gusti alimentari, orientamenti sessuali e religiosi, chilometri percorsi al giorno, di cui a piedi, in bici, in auto o altro mezzo di trasporto, carburante utilizzato e costi dello stesso a gallone, valore dell’euro nel cambio euro /franco svizzero e nella media mondiale con denominatore lo yen giapponese, tutto riportato in dollari e affidato a una commissione europea che lo trasformerà in euro… Buttate via la chiave, grazie.