L’ARTE E LA SCIENZA SONO LIBERE? di Letizia Gariglio
L’arte e la scienza sono libere? di Letizia Gariglio
Da chi è stato attribuito l’ampolloso nome di “Patto trasversale per la scienza”?
Il nome ci preavvisa: si vuole assegnare al documento, o almeno si vorrebbe, il compito di definire ciò che scienza è o non è: arbitrio piuttosto pericoloso dal momento che il cosiddetto “patto” è una cosa, ma dietro questa cosa ci stanno degli uomini: si vorrebbero dunque costoro arrogare il diritto di stabilire le definizioni e i confini della “scienza”?
Gli uomini che hanno proposto l’enfatico “patto” sono due immunologi: Guido Silvestri e Roberto Burioni, due “scienziati”, dunque, che appartengono entrambi a un settore molto limitato e specialistico della scienza. Mi avrebbe suggerito una miglior garanzia la presenza nel gruppo proponente, che so, di un fisico, un matematico, un ingegnere, magari uno zoologo, un astronomo: insomma una piccola rappresentanza di qualche varietà della conoscenza scientifica.
Nel richiedere la sottoscrizione al documento da loro stilato a personaggi politici di varia appartenenza i due immunologi, ergendosi a rappresentanti di tutti gli scienziati, propongono un documento in cinque punti, il primo dei quali afferma che: «Tutte le forze politiche italiane si impegnano a sostenere la Scienza come valore universale di progresso dell’umanità, che non ha alcun colore politico, e che ha lo scopo di aumentare la conoscenza umana e migliorare la qualità di vita dei nostri simili».
Fino a qui le parole mi respingono appena un po’, se non per la loro impressionante banalità, e perché avrei preferito un congiuntivo esortativo, invece di un presente, perché in fondo di una richiesta si tratta, non della constatazione di una realtà di fatto; inoltre nutro qualche dubbio che davvero la scienza non abbia alcun colore politico… ma insomma, non sottilizziamo.
Così proseguo. E leggo: «Nessuna forza politica italiana si presta a sostenere o tollerare in alcun modo forme di pseudoscienza e/o di pseudomedicina che mettono a repentaglio la salute pubblica come il negazionismo dell’AIDS, l’anti-vaccinismo, le terapie non basate sulle prove scientifiche, ecc…» E qui i dubbi si fanno più consistenti: come facciamo a decidere se si tratta di scienza o di pseudoscienza? Chi lo stabilisce? Chi è arbitro di una simile valutazione?
Piuttosto dubbiosa proseguo nella lettura. E vedo: «Tutte le forze politiche italiane s’impegnano a governare e legiferare in modo tale da fermare l’operato di quegli pseudoscienziati, che, con affermazioni non-dimostrate e allarmiste, creano paure ingiustificate tra la popolazione nei confronti di presidi terapeutici validati dall’evidenza scientifica e medica». Ahi ahi, la mia povera testolina va in confusione. Infatti io credevo che il luogo dove le forze politiche avessero il compito di legiferare fosse il Parlamento, non l’ambito di un patto firmato da singoli cittadini. Devo preoccuparmi? Per mettere a tacere una vocina interiore che urla dentro di me paventando minacce di incostituzionalità (noi vecchiette vediamo fantasmi dappertutto!) vado a rileggermi il mio vecchio fascicolo consunto del testo della Costituzione, trovo l’articolo che cerco e tiro un sospiro di sollievo, perché l’articolo è ancora lì, è sempre lo stesso. Dice l’articolo 21. «Tutti hanno diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto, e ogni altro mezzo di diffusione».Ma allora, tutti sono liberi di fare ricerca!
Mi tranquillizzo (ma forse faccio male) perché penso che non potrà essere un qualunque patto a negare il valore delle leggi costituzionali.
Ma non ce faccio più ad affrontare tutte queste emozioni, e.ormai il mio animo è in subbuglio, chiudo gli occhi e incubosamente sono attanagliata da fantasie di feroci discussioni fra “scienziati”: decido io qual è la l’effettiva valenza scientifica… chi deve essere bocciato…no, decido io…dammi il patto che firmo prima io…vuoi rubarmi la scena, no, a me le telecamere, firmo prima io…. Cosa credi, io sono pagato meglio di te…quanto vale questa “ricerca”?
Quanto vale uno scienziato?
Basta, basta…. Mi rifugio nell’illusione: «L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento».