MANOBU E L’INCENDIO DOMATO (ALL’0MBRA DELLO ZEN) di Grazia Valente
Manobu e l’incendio domato di Grazia Valente
Manobu abitava in una vecchia casa a due piani, ereditata da suo padre, situata un poco fuori del villaggio.
Con il passare degli anni la sua vista si era molto indebolita e, quando diventava buio, lui si chiudeva in casa e non usciva più.
Alcuni giovani sfaccendati fecero una scommessa:
vuoi vedere che riusciamo a stanare il vecchio e a farlo uscire di casa?
Così, una sera, si misero sotto le sue finestre e incominciarono a gridare: al fuoco! al fuoco!
Manobu, che si trovava al primo piano, aprì una finestra, ma non vide né fumo né fiamme e neppure sentì odore di bruciato. A ogni buon conto, riempì d’acqua una grossa tinozza e la rovesciò fuori dalla finestra senza accorgersi dei giovani che si trovavano sotto.
Il giorno successivo, dopo essersi reso conto che non si era verificato alcun incendio, capì di essere stato vittima di uno scherzo e mentre andava al villaggio, nel vedere un gruppetto di ragazzi confabulare in un angolo, intuì dai loro ripetuti starnuti che erano i giovani che avevano cercato di spaventarlo. Così li avvicinò e disse:
voglio ringraziarvi per aver domato ieri sera l’incendio della mia casa. Senza il vostro aiuto, sarei finito arrosto. Uno di questi giorni venite a trovarmi. Vi offrirò una tazza di saké.
(novembre 2018)