L’ODORE DEI FANNULLONI (ALL’OMBRA DELLO ZEN) di Grazia Valente
L’odore dei fannulloni (ALL’OMBRA DELLO ZEN) di Grazia Valente
Tadasu era un giovane apprendista pasticciere e, quando usciva dal lavoro, era solito incontrare gli amici.
Odori di vaniglia! gli dicevano, sembri un pasticcino! Pasticcino! pasticcino! lo chiamavano con derisione.
Tadasu si sentiva umiliato e mortificato, così disse al padre:
voglio cambiare lavoro. Non mi sento adatto a diventare un pasticciere.
Il padre allora lo presentò a un suo amico mobiliere, che subito lo mise a verniciare i mobili.
Quando usciva dal lavoro e incontrava i soliti amici Tadasu odorava di trementina.
Trementino! Trementino! lo deridevano. Vogliamo vedere quale ragazza vorrà accompagnarsi con te!
Così Tadasu convinse suo padre a trovargli un posto in un cantiere. Ma, quando usciva dal lavoro, era tutto bianco di calce.
Sembri una frittella, infarinato come sei! lo schernivano gli amici. E Frittella era diventato il suo soprannome.
Finché Tadasu non si confidò con suo padre.
Questi allora gli disse:
quando i tuoi amici ti deridono, tu devi dire che il loro odore, cioè l’odore dei fannulloni, somiglia a quello di un campo appena concimato.
E cercati altri amici.
(novembre 2018)